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30/12/2009
Il Carico Immediato in Implantologia

 
Il carico immediato degli impianti dentali è un argomento scientifico in continua evoluzione. Detta procedura rappresenta una delle più importanti innovazioni dell'era moderna dell'ologia dentale ankara implant tedavisi. Dal momento della sua introduzione, il carico immediato, non solo si è diffuso tra noi clinici, ma una costante attività di ricerca ha permesso di svelare molti dei meccanismi alla base del suo successo.
Tale successo non è dipendente solo dalla mera abilità del chirurgo emplantologico, ma si realizza attraverso una stretta collaborazione tra diversi professionisti, ognuno con competenze specifiche e nell'insieme complementari, che consente di ottenere un elevato livello di predicibilità.
 
Il carico immediato nei pazienti totalmente edentuli o con dentatura residua, offre oggi indiscutibili vantaggi di ordine psicologico e sociale ed eleva l'efficienza operativa riducendo i tempi operativi e minimizzando l'invasività chirurgica.
Per quanto riguarda il timing del cario immediato indica per l'appunto un carico applicato 24 ore dall'intervento della fixture. E' preferibile ancora parlare di "funzione" piuttosto che di "carico" in quanto il carico occlusale sull'impianto è ridotto, in alcuni casi assente. Il principale vantaggio del carico immediato rispetto alla procedura tradizionale (attesa 3/4 mesi per il mascellare inferiore; 5/6 mesi per il superiore) risiede nella possibilità di assicurare al paziente tempi brevissimi per la riabilitazione estetica e funzionale della sua bocca garantendogli una buona masticazione. Vi sono poi dati attendibili e scientifici che portano alla conclusione che con il carico precoce si avrebbe un effetto favorevole sulla formazione e rimineralizzazione dell'osso determinato da un elevato contatto osso - impianto.
Le prime procedure di carico immediato risalgono agli anni novanta (1990) su fixtures inserite in sede intraforaminale. Questa area (area sinfisi mentoniera) ha evidenziato

un'innumerevole successo di impianti posizionati in quanto area di osso prevalenetemente compatto (molto corticalizzato). Studi successivi ed esperienze cliniche della seconda metà degli anni 90 hanno investigato sulla possibilità di utilizzare il carico precoce su osso più midollare come il mascellare superiore. In un primo momento i risultati non sono stati buoni. In un tempo successivo grazie alla geometria variabile delle fixtures e alla rugosità delle superfici implantari hanno dimostrato la possibilià di garantire delle percentuali di sopravvivenza degli impianti dentali molto elevate.
La geometria delle fixtures è molto importante per garantire la "stabilità primaria" cioè quell' ancoraggio iniziale che si ottiene nel momento di inserimento dell'impianto. Nei primi giorni dall'inserimento dell'impianto si parla comunemente di stabilità primaria; nelle settimene successive la stabiltà secondaria è di tipo biologico (osteofibrointegrazione). Dopo 6 settimene un impianto mostra dei valori di ISQ (quoziente di stabilità implantare) e di BIC (contatto osso-impianto) molto alti.
protesi mobile o fissa implantosupportata. Si tratta dell'OSSTEL MENTOR che sfrutta la frequenza della risonanza per dirci di quanto una fixture da impiantata ha osteofibrointegrato.replica hublot
La frequensa di risonanza è da considerare un metodo non invasivo indispensabile per il monitoraggio degli impianti soggetti a carico immediato.
E' opportuno eseguire la prima misurazione al tempo 0 (baseline), seguita da successive ogni 15 giorni per il primi due mesi. In caso di partenze piuttosto basse (comprese tra 50 e 60 ISQ) è opportuno eseguire le misurazioni ogni settimana per le prime 6 settimane.
Casi clinici:
paziente di 66 anni presentava una sella edentula nel mascellare superiore sinistro con permanenza della radice del primo premolare. La radice è stata estratta per consentire il posizionamento dell'impianto. Sono stati inseriti 2 impianti, quello più distale in osso guarito, quello più mesiale nel sito postestrattivo.replicas relojes
Il difetto osseo residuo presente tra l'impianto ed il bordo dell'alveolo è stato coagulato con osso particolato raccolto nelle zone limitrofe con uno scraper.Il valore di ISQ dell'impianto posizionato in sede postetrattiva è uguale a 57, quello più distale era di 64. Dopo la sutura dei lembi sono stati avvitati i transfers e, quindi, prese le impronte in modo tradizionale. Dopo due giorni è stato possibile posizionare un provvisorio con carico occlusale ridotto.


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